venerdì 3 febbraio 2012

Recensione: di CriCra (Sognando Leggendo)



Galadir si fece serio, guardandola. <<Non mi servono le stelle per vederti, Morwen.>> Lei si girò istintivamente verso di lui, catturata da quelle parole. Galadir posò la mano sulla sua e una scossa elettrica colpì la donna, che gelò al contatto. <<Potrebbe esserci l’oscurità più totale, ma io troverei comunque i tuoi occhi>> continuò il giovane. Le prese anche l’altra mano, facendola girare completamente verso di lui. <<Potrei essere cieco, ma ti troverei seguendo il tuo profumo.>>

Eccomi qui a parlare dell’inizio di una nuova serie di genere fantasy, da parte di una giovane esordiente italiana che ci fa conoscere Il Risveglio del Fuoco, il primo libro della serie La Regina degli Inferi.
La protagonista della storia è Morwen, una ragazza dall’aspetto fisico molto seducente, con lunghi capelli color della notte, un incarnato etereo e delicato e con la particolarità di avere gli occhi del colore  splendente di due diamanti rosa.
Morwen è stata scelta per diventare l’Erede, la Regina degli Inferi che governerà su tutti gli otto Dei che regnano sui territori, che costituiscono la grande terra di Penthànweald.
Lei, però, non accetta questo suo destino e, per molti anni, si nasconde in uno di questi territori – La Terra degli Uomini – mentre i Protetti – esseri umani con particolarità speciali, assoggettati ognuno al suo Dio (o Dea) – gli danno la caccia per tutto il regno.
Fino a quando, un giorno, Morwen viene chiamata dal re della Terra degli Uomini, il quale richiede il suo aiuto per liberare la propria patria dalla minaccia di Lash, la Dea dei cristalli.
In un primo momento, Morwen non acconsente a dare il suo aiuto, per paura di essere trovata dai suoi aguzzini, ma incastrata dopo una futile scommessa dall’attraente principe, figlio del re, Galadir, inizia con lui e il suo fidatissimo Hurrichein – potente e unico cavallo alato nero, anche lui Signore degli Inferi, importante personaggio nella storia, al pari di Morwen e Galadir – un viaggio alla ricerca dei cinque cristalli, nascosti nei regni confinanti, con i quali si potrà essere in  grado di uccidere la Dea.
Un viaggio fantasioso, con scenari incantevoli, misteriosi e sempre variegati; personaggi semplici, ma sempre diretti e  luoghi unici nel loro genere e nella loro originalità.
Morwen, ad esempio, racchiude in se stessa aspetti caratteriali diversi e contrastanti tra loro.
Lei è brutale, crudele e innatamente cinica con una sensualità quasi inconsapevole; ma mentre la storia procede, si scoprono di lei nuove sfaccettature come la paura e l’amore verso gli altri, tanto da renderla incauta e disattenta durante la sua missione.
Galadir appare subito come un ragazzo forte e sicuro di se stesso, nato per essere principe e un degno soldato del regno. Di fronte alla dura e spietata Morwen, non ha mai tentennamenti, anzi è subito spronato dal suo forte ego per conquistarla.
Il rapporto che nasce e cresce tra Morwen e il principe Galadir, è messo subito in evidenza; un amore intrigante ed eccitante, senza bisogno di troppi sotterfugi o giri di parole, semplice e diretto: io voglio te, tu vuoi me; un amore che passa dalla pura dolcezza all’ossessione, sfiorando un profondo parossismo.  
Volendo muovere delle critiche, ne farò solo due, piccole piccole: a mio avviso, essendo un libro d’esordio per una nuova serie che, se i risultati andranno bene, sarà composta in tutto da quattro episodi, la copertina avrebbe potuto essere un po più studiata, tanto da renderla più carina e meno spigolosa, anche se in effetti rispecchia in pieno le caratteristiche dei protagonisti, ma guardandola a primo impatto mi è venuta in mente la parola “bruttina”. E poi il ripetersi un po’ spesso della caratteristica descrittiva degli occhi della protagonista, che alla fin fine potrebbe apparire superfluo e un po’ fastidioso.
Devo ammettere comunque che l’autrice è riuscita a stuzzicare la mia curiosità. Qualche segreto è stato svelato e l’attesa per gli altri che verranno ha messo in moto le aspettative per la prossima avventura, che spero sinceramente non tardi ad arrivare. Complimenti Chiara.



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